Anche la rete #Welfare Trentino si adatta alle esigenze della pandemia
Quasi 2 milioni a disposizione. I buoni viaggio si trasformano in buoni spesa
Anche il welfare aziendale in tempo di covid si adatta alle nuove esigenze dei lavoratori. Come riporta anche il Corriere del Trentino, si registra un netto cambio di tendenza: “I dati, infatti, parlano di un consumo prevalente dei benefit nell’area dei buoni spesa (68%), e un restante 30% ripartito tra fondo pensione (11%), rimborsi (17%) e ricreazione (4%).” I buoni viaggio, o comunque in generale quelli legati ad attività ricreative, costituiscono comprensibilmente quelli meno scelti.
Si riscontra inoltre che, oltre ad un’offerta di opzioni che si amplia – salute, previdenza, buoni pasto, formazione, wellness, svago e shopping solo alcune delle voci disponibili – aumenta anche il budget messo a disposizione dalle Associazioni degli imprenditori trentina e altoatesina. Per queste ultime difatti, come riportato nel sopracitato articolo di Margherita Montanari, se nel 2018 le risorse messe a disposizione ammontavano a circa 1,2 milioni di euro, ad oggi la cifra totale sfiora i 2 milioni.
Rispetto a queste nuove tendenze, il Direttore Generale di Confindustria Trento Roberto Busato rimarca la necessità di stare al passo rispetto al manifestarsi di un cambiamento radicale nella fruizione delle ore di lavoro. A tal proposto Busato non si sofferma solo su un’analisi della situazione odierna, ma guarda già alle prospettive future: “Il passaggio successivo sarà quello di rendere più gradevole e adatto al lavoratore l’ambiente domestico” aggiungendo inoltre che vi sarà l’esigenza di: “introdurre tra i benefit supporti di tipo psicologico e pedagogico».